Studio Visa: i giovani imprenditori italiani contribuiscono a ridefinire il modo di fare impresa tra digitale, internazionalizzazione e nuovi modelli di relazione con le banche
29/10/2025
- Tra le PMI, il 67% degli imprenditori under 36 possiede almeno un conto in una banca tradizionale, ma solo il 55% lo considera primario, a conferma dell’apertura verso modelli ibridi
- Cresce tra i giovani decision maker l’adozione di pagamenti mobile (32%), carte virtuali (25%) e transazioni peer-to-peer (22%)
- L’inclinazione all’innovazione si accompagna a una marcata vocazione internazionale: le vendite oltre confine rappresentano il 25% del fatturato delle PMI guidate da giovani imprenditori in Italia
Milano, Salone dei Pagamenti, 29 ottobre 2025 – I giovani imprenditori in Italia stanno spostando il baricentro del business verso modelli più integrati, digitali e orientati ai mercati internazionali. È quanto emerge dal Next Gen SMB Italy Report[1], il nuovo studio realizzato da Visa e presentato al Salone dei Pagamenti, che offre un’analisi approfondita sui comportamenti degli imprenditori under 36 delle PMI italiane: una generazione protagonista di un nuovo modo di fare impresa e di una nuova relazione con il sistema bancario, sempre più attenta all’innovazione e alla personalizzazione di soluzioni e servizi nella scelta degli istituti.
“Le PMI guidate da giovani imprenditori in Italia stanno diventando un reale motore di cambiamento dell’economia: adottano strumenti digitali, esplorano mercati globali e sperimentano nuovi modelli di vendita. Capire le loro esigenze è essenziale per costruire soluzioni bancarie che soddisfino davvero le loro priorità di business – ha spiegato Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia. I pagamenti digitali, in questo scenario, si posizionano come elemento chiave per sostenerne le aspettative di crescita, in modo flessibile e personalizzato, grazie alla loro capacità di abilitare una movimentazione del denaro semplice, veloce e sicura, in Italia e a livello internazionale”.
Una nuova relazione con le banche tradizionali
Secondo lo studio Visa, le banche restano un punto di riferimento per gli imprenditori under 36, ma la relazione con gli istituti tradizionali si fa più selettiva. Tra i giovani decision maker, in particolare, il 67% possiede almeno un conto in una banca tradizionale, ma solo il 55% lo considera primario. Una quota che conferma l’apertura verso modelli ibridi, dove strumenti FinTech e soluzioni digitali si affiancano ai canali bancari classici. Anche la percezione di sicurezza evolve: cresce la fiducia nelle piattaforme FinTech, considerate sempre più affidabili per la protezione delle informazioni finanziarie, con un livello di confidenza (50%) che si avvicina a quello riconosciuto alle banche tradizionali (55%).
Il digitale come leva di competitività
L’innovazione tecnologica è ormai parte integrante della gestione aziendale. Il 62% dei giovani imprenditori utilizza strumenti online o mobile per le operazioni quotidiane, ma ciò che li distingue è la tendenza a sperimentare nuove soluzioni. Le percentuali lo raccontano con chiarezza: il 43% utilizza tool di accounting, il 36% adotta sistemi di pagamento integrati, il 30% strumenti di gestione della spesa, il 24% piattaforme online per i prestiti alle PMI e il 20%applicazioni di cashflow management. Si tratta di un approccio più dinamico, fondato sulla rapidità decisionale e sulla possibilità di disporre di analisi in tempo reale, considerate fondamentali per leggere i dati aziendali e prendere scelte più informate, tramite piattaforme personalizzabili e complete, capaci di integrare diverse funzioni finanziarie.
Apertura ai mercati esteri e centralità dei social media
L’inclinazione all’innovazione si accompagna a una marcata vocazione internazionale. Le vendite oltre confine rappresentano il 25% del fatturato delle imprese guidate da under 36, e la spesa in marketing estero arriva al 33%, dati che testimoniano una forte spinta all’espansione globale delle PMI dei giovani imprenditori.
Anche sul fronte della comunicazione emerge un cambio di paradigma: il 64% utilizza i social media per promuovere il proprio business e il 55% per dialogare con i clienti, ma un dato significativo riguarda anche l’informazione: oggi il 34% dei giovani imprenditori si affida ai social per aggiornarsi su prodotti e servizi finanziari.
Pagamenti digitali e criteri di scelta degli istituti
Anche nei metodi di pagamento emerge una netta evoluzione. Se il bonifico bancario resta diffuso (45%), tra gli imprenditori under 36 cresce l’adozione di pagamenti mobile (32%), carte virtuali (25%) e transazioni peer-to-peer (22%). I giovani non si limitano a usare nuovi strumenti, ma si aspettano vantaggi concreti, come rewards o sconti, a conferma di un approccio sempre più orientato al valore. Pur privilegiando il digitale, però, non rinunciano del tutto al contatto diretto: il 39% delle operazioni viene ancora svolto in filiale. Un segnale della volontà di mantenere un dialogo personale e di ricevere supporto qualificato nelle decisioni più strategiche.
Nel rapporto con le banche, le priorità dei giovani decisori si stanno trasformando. L’integrazione dei software (23%) e la disponibilità di servizi online e mobile (31%) sono fattori sempre più importanti nella scelta dell’istituto, a conferma di un orientamento verso la qualità e la personalizzazione del servizio. In questo scenario, continua a giocare un ruolo rilevante anche la presenza fisica delle filiali (31%) e il costo delle commissioni applicate dalla banca nelle transazioni (32%).
[1] Lo studio “Next Gen SMB Italy Report” di Visa è stato realizzato attraverso interviste online a giovani imprenditori e decision maker di piccole e medie imprese in Italia. L’indagine ha coinvolto 300 partecipanti a luglio 2025.